La notizia in sè è poca cosa: ennesima senatrice grillina espulsa dal movimento. Serenella Fucksia è stata condannata da un voto bulgaro: il 92,6% ha sollevato il pollice verso (non quello in uso presso gli antichi romani, ma la sua moderna incarnazione internettiana del "non mi piace"). La colpa, irridimibile, è quella di esser stata inadempiente alla restituzione di parte degli emolumenti senatoriali.
Come detto, sin qui nulla di nuovo sotto il sole (recte: sotto la coltre di smog che per il pifferaio Grillo avrebbe falcidiano 68.000 persone in più nel 2015, detto di passata altra palla siderale di beppegrillo). Avevamo già assistito al modello di democrazia ingiuntiva a suo tempo coltivato dall'altro pifferaio della demagogia a cinque manette, antonio di pietro, poi caduto - per fortuna della cultura giuridica, e dell'italiano, in disgrazia.
Ciò che colpisce, però, non è tanto la decisione, nè il fatto che questa assuma il modesto ruolo di un pretesto per espellere la senatrice rea, in realtà, di aver in troppe volte manifestato un proprio pensiero, colpa assai più grave, per il pentastellatismo monopensiero, delle sue inadempienze patrimoniali.
E non colpisce che la decisione sia stata presa da una maggioranza bulgara: per la cronaca, e per la storia, a questo punto si potrebbe metter in soffitta l'aggettivo dopo la caduta del muro, e sostituirlo con altro più aggiornato, magari maggioranza ligure, ma qui potremmo subire la contestazione della piddina Paita e dell'ex piddino COfferati, che con le maggioranze liguri hanno avuto più di qualche problema. Potremmo però chiamarla, d'ora innanzi, maggioranza stellare, sempre che le stelle non se la prendano.
Ma torniamo a noi.
Ciò che colpisce è che si siano registrati il 7,4% di voti contrari. E questo apre un problema per il pentastellatismo. Come trattare questi dissidenti palesi? Come arginare la minaccia per il purismo pentastellare che quella minoranza si consolidi, diventi magari una maggioranza, non stellare, ma una maggioranza quale che sia, e che mandi a carte quarantotto l'assolutismo etico del pentastellatismo?
Non sarebbe forse il caso, per la premiata accomandita Grillo-Casaleggio, pensare a qualche valido strumento di reazione e di difesa?
Ed allora, il pentastellatismo, per esser coerente non farebbe meglio ad espellere dall'agora mediatica con la quale vengono eseguite le moderne ordalie 2.0 quel 7,4% di contrari? La difesa della razza pentastellare se ne gioverebbe assai. Qualche nostro amico liberale, col quale ci ritroviamo a prendere al massimo un caffè come dei vecchi carbonari, potrebbe civilmente obiettare che questo sarebbe antidemocratico. Vero. Ma che idea di democrazia hanno i pentastellati che fanno decidere lo 0,32% dei propri elettori se cacciare o meno una senatrice? Non erano loro gli alfieri del portavocismo democratico?
Quindi avanti pentastellati, il web dell'avvenire, che ha soppiantato la più romantica escatologia terrena del vecchio socialismo ottocentesco, è innanzi a voi...
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